Teresa Patania, morta ammazzata dall’ex marito. Parenti e amici della vittima sostengono si sia trattata di una vera e propria esecuzione.
Francesca Telch, l’ex marito ha tentato di ucciderla.
Non sappiamo come si chiama: il marito la picchia fino a spappolarle la milza.
Idem: una ragazza accoltellata dal fidanzato. E’ ancora viva.
Donna investita con l’auto dal suo ex che poi tenta di finirla a pugni. E’ ancora viva.
Il fidanzato la accoltella. Lei sopravvive. Il bambino che aveva nella pancia muore.
Mariangela Corna, ammazzata dal marito.
Anna Perrucci, ammazzata da un parente.
Un uomo respinto getta acido sul corpo di una donna.
Carmela Scimeca, ammazzata dal marito.
Un uomo sieropositivo viene arrestato per uno stupro e confessa di voler infettare tutte le donne.
Catia Carbini, ammazzata dall’ex marito.
Cesarina Boniotti, ammazzata di botte dal suo convivente.
Lei gli dice di no e lui tenta di buttarla dal balcone.
Mara Basso, ammazzata dal marito.
Emlou Aresu, morta ammazzata di botte da un uomo che voleva fare del male ad una donna qualsiasi.
Costanta Paduraru, morta ammazzata dal marito.
Jolanda Ripamonti, morta ammazzata dal marito.
Questa è solo la cronaca dei femminicidi o dei tentati omicidi avvenuti in agosto. In luglio come sapete è andata molto peggio. Siamo nell’ordine di quasi una donna morta al giorno e tanti tentati omicidi in cui le donne sono rimaste vive “per caso”. Non sono noti ovviamente i casi in cui le donne sono state massacrate di botte ma nessuno ha pubblicato niente.
Potete controllare voi stessi qui, qui, qui.
Come potete leggere voi stesse la costante di questi delitti è sempre la stessa. Uomini che ammazzano o tentano di ammazzare le donne. Minori i casi in cui c’è una causa di separazione con l’ex marito e in quel caso vogliamo sapere:
– chi sono i mandanti?
– chi ha istigato il delitto?
– chi ha legittimato l’uomo a compierlo?
– chi ha diffuso messaggi di istigazione al femminicidio che lo hanno indotto a compierlo?
– chi ha esasperato il conflitto?
Noi vogliamo i mandanti morali di ogni femminicidio commesso. Tutti responsabili di ogni goccia di sangue versata per mano di un femminicida.
Molti, troppi delitti al nord. Molti, troppi delitti nella città di Milano e dintorni. A dimostrare che la cultura misogina realizza le condizioni affinchè gli uomini scelgano di ammazzare le donne. A dimostrare che dal nord parte una crociata di smantellamento dei diritti delle donne, delle strutture di riferimento, di ogni possibile speranza per il futuro.
Sono quelli del nord che spingono affinchè le regioni del sud perdano consultori, centri antiviolenza, tutto quello che può servire a salvare la vita delle donne. Sono quelli del nord che colonizzano l’italia facendo della difesa degli uomini violenti un business che produce una cultura di morte.
Ed è al nord che noi vorremmo andare. Vogliamo manifestare, scendere in piazza, con le nostre lenzuola insanguinate, assieme a tutte le donne maltrattate, violentate, sopravvissute. Assieme alla memoria di ogni donna uccisa. Con le famiglie delle donne ammazzate, con chi fa di tutto per difenderle, con chi si oppone a leggi che tutelano i maschi violenti, con chi si oppone alla criminalizzazione delle donne, con chi lotta contro l’istigazione al femminicidio.
Vogliamo scendere in piazza con tutte le donne e gli uomini che lottano per relazioni in cui la violenza non ha e non deve avere spazio. Vogliamo popolare le strade di quel nord che sputa sulle donne, mette a rischio la vita dei bambini e avanza inesorabilmente per segnare il nostro futuro con una cultura di sterminio.
Chi viene con noi?